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25 modi per piantare un chiodo

di

Enzo Mari

Mondadori

25 modi per piantare un chiodo - Bookrepublic

25 modi per piantare un chiodo

di

Enzo Mari

Mondadori

FORMATO

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€ 6,99

Descrizione

«Se questo libro segue il filo delle mie esperienze è perché, attraverso di esse, un anno dopo l'altro, ho cercato di comprenderne l'obiettivo.» Con lo spirito curioso e concreto del bambino che imparando a sperimentare e a muoversi nel mondo acquisisce conoscenza, Enzo Mari si racconta in prima persona, dal periodo di autoformazione dell'infanzia e della prima giovinezza, tra gli anni Trenta e Quaranta, attento ai molti stimoli di una realtà difficile ma in pieno fermento, agli studi all'Accademia di Brera, alla fase di più intensa attività artistica che ha fatto di lui uno dei designer più geniali e innovativi del Novecento.
Mari è sempre stato mosso dalla convinzione che progettare corrisponda a una pulsione profonda insita in ogni essere umano. Una convinzione che lo ha portato, negli anni Sessanta, a rivoluzionare il concetto di design, realizzando, con coerenza, un'«utopia democratica »: disegnare e produrre oggetti belli e utili per la gente comune, fino ad allora esclusa da un'arte ritenuta elitaria.
Sono nate così creazioni che non sentono l'usura del tempo, libere dalle mode, la cui «anima» risiede nella qualità della forma e in un costante lavoro di ricerca: da Il gioco delle favole e Il gioco dei 16 animali, concepiti per stimolare i bambini a «produrre intelligenza», ai molti oggetti ideati in collaborazione con Bruno Danese (la ciotola Putrella, il vaso Camicia, il portacenere Mascarene, la zuccheriera Java), ai progetti realizzati in tutto il mondo per i più importanti marchi (fra i quali l'agenda da tavolo per Olivetti, il divano letto Day-Night per Driade, la serie di piastrelle Elementare per Gabbianelli, la sedia Tonietta per Zanotta, il sistema di illuminazione Aggregato per Artemide, le pentole e altri utensili per Zani&Zani, lo spremiagrumi Titanic per Alessi). Sviluppando un progetto, sostiene Mari, il designer deve guardare ai bisogni umani al di fuori dei condizionamenti del mercato. Con la fine degli anni Settanta, Mari considera conclusa l'utopia del design. Da questo punto in poi la sua testimonianza autobiografica si trasforma in una severa denuncia del progressivo degrado del lavoro progettuale odierno. Il principale responsabile di tale situazione è il mercato globale, che impone a un oggetto di essere producibile e vendibile in ogni parte del mondo. Il ruolo del designer viene così sminuito a semplice «firma» da apporre su serie di oggetti nei quali manca qualsiasi filosofia costruttiva.
Orgoglioso di essere un «ingenuo cronico», Mari non esita a gridare che oggi il design è nudo ma, proprio in virtù del suo senso di verità, non cessa di essere ottimista: dopotutto un progetto nasce «quando quello che vediamo fuori dalla finestra ci appare orrendo, sbagliato o falso. È in quel momento che si determina la sua "necessità", come reazione a ciò che non è giusto».

Dettagli

Dimensioni del file

1,5 MB

Lingua

ita

Anno

2011

Isbn

9788852018862