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Descrizione
Un termine antico per indicare un male di tutti i tempi, un termine straniero per indicare una passione familiare a tutti: la philautía è l’amor proprio, l’egoismo, l’appassionarsi di se stessi, quello sterile ripiegarsi dell’amore su di sé, quell’implosione dell’amore che lo uccide per averne impedito l’espansione, il dilatarsi dal prossimo – il “più vicino” a me – all’umanità tutta, al cosmo intero. Già i filosofi antichi conoscevano bene questa passione, i padri della chiesa poi non si sono limitati a stigmatizzarla, ma hanno saputo tracciare le linee di forza che consentono all’amore di sé di mutarsi in carità. Massimo il Confessore, vissuto nel VII secolo, rimane ancor oggi il più lucido e profondo conoscitore di questo compiacimento di sé che porta tragicamente all’autodistruzione. Nelle pagine del gesuita Irénée Hausherr, sapiente studioso dell’oriente cristiano, il lettore trova argute riflessioni che, lontane dal tetro pessimismo, lo conducono per mano verso un’autentica riscoperta della propria ricchezza interiore e delle potenzialità di amore universale.
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808,5 KB
Lingua
ita
Anno
2017
Isbn
9788882277475