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Diario di zona

di

Luigi Chiarella

Edizioni Alegre

Diario di zona - Bookrepublic

Diario di zona

di

Luigi Chiarella

Edizioni Alegre

FORMATO

Social DRM

DISPOSITIVI SUPPORTATI

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kindle

€ 8,99

Descrizione

Raccontare Torino e l'Italia dei nuovi anni 10 dal basso delle strade, coi piedi sui pedali, e da più in basso ancora, dai seminterrati, dal buio delle cantine, dalle spelonche sotto l'asfalto dove si annidano loro.
Loro. I contatori dell'acqua. Rotelline girano, lancette indicano numeri, quadranti dicono qualcosa. L'acqua che corre nei tubi costa e va pagata.
Arrivare ai contatori è più difficile di quel che sembra: bisogna parlare, convincere, superare barriere, fare lo slalom tra diffidenze e clichés razzisti, sviluppare un nuovo senso di orientamento nella frantumaglia sociale, nella collisione di mondi. Torino è l'Italia. Aggredita, confusa, mugugnante, pronta a distribuire colpe a casaccio e quindi attraversata da guerre tra poveri... ma anche da resistenze tenaci, molecolari, spesso poco visibili ma vive.
Luigi Chiarella ha fatto di necessità virtù, trasformando un lavoro precario, potenzialmente avvilente, in un'occasione per fare inchiesta e raccontare. Diario di zona dimostra, per chi ancora non l'ha capito, che oggi il "centro" è cieco, o almeno ipovedente. Guardando dal "centro" – il centro del discorso dominante, il centro della Torino "olimpica", chiampariniana, fassiniana e sì-Tav – non si capisce più nulla. All'inverso, i punti di vista dal margine sono preziosi, sono già contronarrazioni della città e della realtà. Il margine vissuto da Chiarella è quello di una precarietà misfit, girovaga, costretta a "invadere" ogni giorno le vite e le case altrui. Wu Ming 1 e Alegre sono fieri di inaugurare la nuova collana "Quinto Tipo" con una versione rivista e aggiornata del Diario di zona, apparso a puntate in rete, dove l'autore è noto e apprezzato con lo pseudonimo di yamunin.

Dopo un’ora di lavoro ho imparato a tirare su dischi di ghisa da venticinque chili usando il palanchino e il cacciavite e la giusta dose di bestemmie. Continuiamo a lavorare a ritmo serrato fino alle quattro e mezzo.
- Va bene, è ora – mi dice – sessanta letture sono un po’ poco ma vista l’ora in cui abbiamo iniziato non è male. Come va?
- Bene – dico stravolto e sporco di terra.
Recuperiamo la macchina e imbocchiamo la tangenziale che ci porta a Torino.
In azienda recupero i miei vestiti, la borsa e il resto degli indumenti per lavorare. Prendo la metropolitana in direzione del centro. Sono stanco ma sollevato: avrò uno stipendio e ho un contratto con su scritto “Operaio letturista”.
Tiro fuori dalla borsa il libro di poesie: compagno Majakovskij, ho un lavoro da operaio!

Dettagli

Categorie

Letteratura

Dimensioni del file

1,2 MB

Lingua

ita

Anno

2016

Isbn

9788898841349