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Descrizione
La città contemporanea del Mediterraneo coloniale è il portato della contaminazione fra l’architettura moderna, eteronoma e universalista, e la tensione alla costruzione autonoma degli spazi e dei paesaggi. Le correnti architettoniche del Novecento europeo, nell’intreccio con la città tradizionale e spontanea, hanno costituito un paradigma di adattamenti reciproci, innescando sinergie nella relazione fra città formale e informale che si rivelano di attualità nel panorama contemporaneo.
Il saggio esplora la dialettica fra progetto prefigurativo e processi formativispontanei attraverso l’indagine della vicenda architettonica del Moderno inMarocco, della genesi delle proposte progettuali e dell’efficienza mostratanel tempo in termini di resilienza urbana. Focalizza le esperienze direttedall’architetto francese Michel Ecochard a Rabat e Casablanca fra il 1946 eil 1952, poi presentate al IX Congresso Internazionale di Architettura Moderna nel 1953, che hanno espresso una declinazione del pensiero Moderno in relazione dialogica con l’autopoiesi del processo formativo della città.
Il metodo di Ecochard formula una tesi di intervento, l’habitat pour le plusgrand nombre, della quale l’evoluzione informale costituisce l’antitesi, crisidell’ordine progettato e stimolo all’adattamento della sua architettura. Lasintesi di tale processo, letta a qualche decennio di distanza, mostra i fattoridi adattabilità che hanno agevolato la reazione alle pressioni dello sviluppo, ed esplicita la fortuna progettuale, locale ed internazionale, di alcune soluzioni adottate.
Dettagli
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Dimensioni del file
60,9 MB
Lingua
ita
Anno
2020
Isbn
9788822911575