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Descrizione
Nella storia della cultura occidentale due fattori sembrano avere assunto un peso decisivo. Il primo è l’adozione della lettura diretta degli auctores all’interno della scuola; il secondo è la mancata sostituzione del canone degli autori fra il tardoantico e l’età contemporanea. Non che gli elenchi di libri da conoscere non siano mutati, con aggiunte, modifiche, perdite di testi non più avvertiti come necessari o attuali. Ma, in sostanza, le basi della cultura e della scuola sono rimaste le stesse e gli antichi hanno continuato ad essere letti, generazione dopo generazione, riadattati ai bisogni e a un sapere nuovi. Questo volume raccoglie quattordici contributi sul tema dell’uso, del riuso e, qualche volta, dell’abuso dei classici. I testi vi vengono indagati nelle loro diverse funzioni di norma da rispettare o da rigettare, di modello da imitare o dal quale scostarsi, di esempio sul quale atteggiarsi o da usare in chiave ermeneutica per capire la vita che ci circonda. Sono presi in considerazione tre momenti fondamentali nello sviluppo della scuola e del sapere di scuola: il tardoantico, con qualche escursione verso l’ultimo Medioevo; il Cinquecento; e il Novecento, nel quale più forti si sono fatte le contestazioni alla cultura classica, ma non meno forti sono pur sempre risultate le sue manifestazioni.
Dettagli
Categorie
Letteratura, Poesia, Classici della letteratura, Saggistica, Filosofia, Linguistica, Critica e storia della letteratura
Dimensioni del file
3,3 MB
Lingua
ita
Anno
2012
Isbn
9788879165686