Emarginati, matti e bizzarri nel medioevo
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Descrizione
Il medioevo, nonostante quel che spesso si pensa, è stato una civiltà dell'immagine, un'epoca nella quale i castelli, le cattedrali, i mulini a vento e le armature dei cavalieri parlavano. Ed in quell'epoca non esisteva ufficialmente la figura del diverso o dell'emarginato, se si fa eccezione per il "bandito", persona che per decisione di un nobile locale o di un ecclesiastico, era respinta al di fuori dei confini di una zona. Una vasta pletora di folli, emarginati e diversi viveva ai margini delle comunità medioevali, fonte di ispirazione letteraria come nella "Chanson de Roland" o nel "Yvain ou le chevalier au lion" di Chrétien de Troyes. La Chiesa cattolica introdusse nella società una serie di regole e gerarchie rigide trasmettendo alle persone "incomprensibili e diverse", un senso di allontanamento intenso e profondo. Senza cancellare le tracce delle immagini parlanti che seppe creare nei secoli la civiltà medioevale a partire dai folli, i diversi, gli emarginati e i bizzarri.
Dettagli
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Dimensioni del file
1,7 MB
Lingua
ita
Anno
2014
Isbn
9788891080646