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Cesare Pavese

Nato il 9 settembre 1908 in una famiglia piccolo-borghese di umili origini e rimasto orfano di padre a soli sei anni, si laurea in lettere all’Università di Torino, con una tesi sulla poesia di Walt Whitman, di cui era appassionato. Nel 1933 fonda con Carlo Levi, Massimo Mila e Leone Ginzburg la casa editrice Einaudi, e nel 1934 diventa direttore della rivista "Cultura". In seguito a queste esperienze, trascorre un anno al confino per il suo coinvolgimento in attività antifasciste. Tornato a Torino, pubblica la sua prima raccolta di versi ("Lavorare stanca", 1936) e continua nell'attività di traduzione di scrittori americani. Nella narrativa, debutta con l’apprezzato romanzo"Paesi tuoi" (1941), ricco di temi che verrano più volte ripresi nelle opere successive: la solitudine, il contrasto città-campagna e le suggestioni della letteratura statunitense. In seguito, diverrà centrale il mito del ritorno all'infanzia, alle colline, al mare: questi temi saranno ampiamente trattati nelle opere seguenti, tra le quali "La spiaggia" (1942), "La bella estate" (1949) e nel capolavoro "La luna e i falò" (1950).Simbolo tragicamente irrisolto dell'impegno politico (la sua militanza nel PCI) e del disagio esistenziale, morto suicida il 27 agosto 1950, Pavese resta uno tra gli scrittori più amati del dopoguerra, figura nodale tra gli anni ’30 e ’50 - tra i più vividi ed intensi della vicenda letteraria e culturale Italiana.

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