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10 letture per conoscere Keller Editore

Confini e letterature mitteleuropee: 10 consigli da la Lettrice geniale

Atmosfera fiabesca e personaggi indimenticabili

Nella buffa comunità del Westerwald, in un piccolo paese della Germania circondato da prati e boschi, vive la matura Selma, dotata di un potere magico davvero particolare: quando sogna un okapi, buffo animale a metà tra zebra e giraffa, qualcuno sta per morire e nemmeno questa volta ci sarà un'eccezione a questa incredibile coincidenza. Luise, nipote di Selma, a causa del tragico evento che segna la sua infanzia cresce timorosa di lasciare la comunità, ma gli incredibili amici di Selma la aiuteranno ad aprirsi al mondo e a prendere il volo verso la cosa più spaventosa di tutte: l'Amore. Lasciatevi conquistare anche voi dalla saggezza dell'Ottico, dall'entusiasmo di Elsbeth e dall'affetto incondizionato del decrepito cane Alaska!

Una fiaba moderna

Volete scoprire chi sono i Samosely? Baba Dunja, protagonista dell'incantevole storia raccontata da Alina Bronsky, è una di queste fantomatiche figure tornate ad abitare nella zona di alienazione di Černobyl' dopo il disastro nucleare del 1986. Ormai così anziana da non temere di morire per le radiazioni che continuano a infettare il terreno e ogni cosa a esso confinante, Baba Dunja non è sola: accanto a lei vivono altri vecchi, molti tenaci e altri probabilmente solo rassegnati a una fine che, prima o poi, arriva inesorabile per tutti. In questa strana e coraggiosa comunità circondata da una natura più rigogliosa che mai, non mancano nemmeno gli spiriti di chi ormai non c'è più, che tornano a fare capolino dispensando consigli e lanciando ammonimenti. Fortemente ironico e sentimentale senza mai diventare stucchevole, questo romanzo è un bellissimo affresco rurale che si muove tra idillio e orrore e non lascia indifferenti.

Un romanzo elegante, pieno di meraviglia

Se non sapessimo che Lev Sergeevič Termen è realmente esistito, potremmo pensare che il romanzo di Sean Michaels sia una favola fantastica. Ma Termen è esistito davvero e ci ha lasciato in eredità una lunga vita di avventure e ben più di un'eccezionale invenzione, tra le quali spicca il theremin, strumento musicale in grado di dare sonorità ai campi elettromagnetici. Di nascita sovietica, Lev Termen lascia la madre patria alla volta degli Stati Uniti, per portare nel mondo la magia di quello strumento che si suona con affascinanti e sinuosi movimenti di braccia e corpo. Lev però nasconde un segreto: è anche una spia del governo e, tra una festa, un successo e un viaggio su e giù per terra del sogno americano, deve procurarsi informazioni utili ai russi. Sarebbe tutto molto più semplice se di mezzo non ci fosse anche un colpo di fulmine per quella che sarà il suo grande amore per sempre e la più nota suonatrice di theremin di tutti i tempi, Clara Reisenberg.

Un romanzo generazionale

Se siete irrimediabilmente attratti dalla storia contemporanea e la caduta del Muro di Berlino ha segnato anche il vostro immaginario, questo è il capolavoro che dovete assolutamente leggere! Clemens Meyer, autore tedesco tradotto in tutto il mondo, ci racconta la Storia con la maiuscola, vista attraverso gli occhi di un gruppo di giovani della Repubblica Democratica Tedesca che si trovano liberi di valicare i confini fino a ieri proibiti. Dopo la caduta del muro nel 1989 Daniel, Mark, Paul e Rico si trovano a scorrazzare per Lipsia, tra sbronze, furti e risse, fagocitando esperienze e arrischiandosi in situazioni fuori controllo. Il mito dell'Ovest è presto infranto e non è tutto oro ciò che luccica. Romanzo generazionale e di formazione, raccontato senza mai una parola di troppo, questo cult corposo eppure scorrevolissimo ci riporta ai tempi dell'adolescenza, età non facile per chiunque e ancora più complessa per chi s'è trovato a fare i conti con cambiamenti epocali che hanno condizionato il mondo intero.

Una raccolta piena di vitalità

Ancora Meyer, qui in veste non di romanziere ma di narratore di racconti. Lo scrittore tedesco scatta istantanee della vita quotidiana di chi, dopo la caduta del Muro di Berlino, è rimasto fermo immobile, attaccato alle obsolete battaglie perse, e di chi, pur con fatica, ha accettato di rimettersi in gioco, raccogliendo i cocci di ciò che è stato spezzato dal cambiamento. Ci troviamo quindi in mezzo a un crocevia di solitudini e rimaniamo travolti da quest'ode ai vinti che appare tanto realistica quanto comunque lieve, perché si muove sull'onda di una narrazione empatica, cristallina e mai giudicante. Ne è massimo esempio l’incontro tra un giovane sconvolto dalla violazione fraudolenta della propria zona di conforto e un’anziana signora solitaria, che attende il ritorno del nipote tanto amato. Ogni storia qui raccontata vede avvicinarsi due anime grigie e intristite dalla nostalgia del passato, eppure ancora miracolosamente speranzose di trovare uno spiraglio di felicità, un barlume d’amore, una briciola di affettuosa solidarietà.

Visitando Černobyl

Un reportage straordinario, schietto e sincero, che ci porta nuovamente a Černobyl'. Markijan Kamyš è figlio di uno dei liquidatori che, vittime inconsapevoli di un governo negazionista, contribuirono a salvare il mondo da un disastro ancora più grande, sacrificando le proprie vite nel tentativo di bloccare l'incendio del reattore esploso. L'autore ci porta con sé in una delle tante escursioni non autorizzate nella zona rossa, mostrandoci non solo una terra desolata e cristallizzata in un passato che pare non essere mai andato via, ma anche un mondo che ancora non si arrende e tenta comunque di divincolarsi dall'incanto di un sortilegio che lo ha reso inospitale e invivibile. Ossessionato da quei viaggi al limite dell'umana comprensione, Kamyš non è né eroe né sciacallo ma semplice esploratore di un luogo che è anche metafora della vita, dove ogni rumore può essere minaccia o ninna nanna e dove ogni scelta può rivelarsi condanna o salvezza.

Una voce unica e originale

Un altro romanzo che ci porta al centro della storia contemporanea, raccontandoci una delle questioni più sanguinose degli ultimi cinquant'anni, il conflitto nell'Irlanda del Nord. Vincitore del prestigioso Man Booker Prize, Milkman spiazza il lettore togliendogli punti di riferimento fondamentali come i nomi propri dei personaggi e dei luoghi, come a voler sottolineare l'universalità di una storia che può ripetersi in ogni momento e in ogni dove. La protagonista è sorella di mezzo, una diciottenne che - nonostante il rigido clima che la circonda, tra educazione cattolica, oppressione e violenza - cerca di vivere senza lasciarsi sopraffare da pettegolezzi e minacce. Che relazione la lega sal lattaio, misteriosa figura paramilitare che dà il titolo al libro? Una storia che potrebbe davvero appartenere a tutti noi, da cui lasciarsi travolgere grazie anche allo stile dell'autrice, originale e ricercato, a tratti complesso eppure sempre più che piacevole.

Un giallo atipico e avvincente

Cosa sarebbe accaduto se la caduta del Muro di Berlino non avesse portato a una vera riunificazione della Germania? Se il socialismo non avesse voluto cedere il passo tanto da “rianimare” la DDR – la Repubblica Democratica Tedesca? Se altri autori si sono spesso concentrati su ucronie che ci hanno messo di fronte a una Germania ancora nazista, Simon Urban esplora un altro periodo storico altrettanto affascinante, firmando un thriller molto ben riuscito. Tutto ruota intorno al'incontro tra l'agente Wegener dell'Est e l'agente Brendel dell'ovest, uniti nell'indagare sull'omicidio del dottor Hoffman, il cui cadavere è stato ritrovato impiccato al gasdotto che consente all'Europa di avere tutta l'energia necessaria. C'entra forse la Stasi, la temibile organizzazione di sicurezza e spionaggio che ha terrorizzato per anni la popolazione e che pare non essersi mai estinta? Piano D è un godibilissimo romanzo acchiappa lettori, che unisce l'utilità di riscoprire la Storia al piacere di avventurarsi in un avvincente giallo dalle sfumature noir.

Un destino inevitabile

Se avete sempre sognato di essere un'amazzone come Wonder Woman è perché ancora non avevate incontrato le dee di Žítková, figure realmente esistite e al centro del libro di Kateřina Tučková. Queste donne, capaci di guarire con le erbe nonché veggenti in grado di prevedere il futuro, sono state figure fondamentali per tutta la popolazione dei Carpazi Bianchi, la catena montuosa che si estende tra Repubblica Ceca e Slovacchia. Ne parliamo al passato perché, come spesso accade alle donne che possono fare la differenza prendendosi cura e istruendo un popolo povero e ignorante, furono osteggiate dal governo socialista al punto da estinguersi. L'etnografa Dora, ultima discendente delle dee di Žítková, si trova a ricostruire la misteriosa storia della propria famiglia, partendo dall'assassinio della madre per mano del padre e scavando nelle vere motivazioni che portarono la zia Surmena a essere rinchiusa in una clinica psichiatrica. Quali altri segreti verranno a galla?

Un reportage narrativo

Si discute da tempo immemore dell'adesione della Turchia all'Unione Europea, processo iniziato nel 1999 e mai sfociato in un esito definitivo e positivo. Pur vivendo da sempre a cavallo di due mondi, quello europeo, più moderno e aperto, e quello mediorientale, più antico e conservatore, alla Turchia sfugge ancora quell'equilibrio necessario per essere accolta senza remore nel mondo occidentale. Il reportage scritto dal polacco Szabłowski, che per anni ha vissuto nella terra che affaccia sul Bosforo, tenta di raccontare la profonda dicotomia di una nazione che ha trasformato la propria complessità in fascino e le proprie mancanze in leggendarie peculiarità, nascondendo le persecuzioni e i troppi limiti odierni dietro le grandi gesta e la mirabile arte del passato. Muovendosi in lungo e in largo Szabłowski ha incontrato turchi di ogni tipo, dai camionisti ai professori universitari, dalle prostitute ai politici, dagli artisti ai commercianti, ricavando una visione a 360 gradi di una terra capace di fare comunque innamorare chiunque la visiti e la conosca.

Chi è Elena Giorgi

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, mi sono trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo sono stata un angelo custode di eventi. Oggi lavoro tra sport e turismo, anche se a vedermi non si direbbe.
Da anni mi occupo anche di libri: modero incontri letterari, ho ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduco un gruppo di lettura tra le pareti de La Scatola Lilla di Cristina Di Canio, a Milano.
Faccio parte del gruppo di grandi lettori selezionati da L’Indiscreto per votare tre volte l’anno i migliori libri italiani di narrativa, poesia, saggistica.
Pratico mindfulness e ogni giorno scelgo di sorridere.
Sono meno cattiva di quello che sembro e vorrei morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.