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Libreria degli scrittori

A Mosca, tra il 1918 e il 1922, le tipografie hanno smesso di lavorare e le attività editoriali sono schiacciate fra la censura bolscevica e l’inflazione. Così, un gruppo di scrittori e intellettuali decide di aprire una “Libreria degli scrittori”, che permettesse ai libri, e soprattutto a certi libri, di circolare. Oggi l’inflazione non è quella della Mosca post rivoluzionaria e la censura comunista ha allentato la sua morsa. Quanto alla storia, ha ripreso la navigazione, spesso a una velocità sostenuta. Tipografie e librerie continuano a non passarsela bene. Eppure, aprire oggi una libreria non richiede troppo coraggio o dissennatezza: la tecnologia digitale aiuta. La “Libreria degli scrittori” apre oggi con le stesse motivazioni e gli stessi obiettivi che aveva quella moscovita quasi un secolo fa: rendere disponibili alla lettura testi che disponibili non sono, né su carta né in ebook. Per i più svariati motivi: perché fuori catalogo o esauriti, perché i diritti sono scaduti, perché nessuno li ristampa, nessuno li ha voluti, perché nessuno li cerca o nessuno li trova. Gli ebook sugli scaffali, sui banchi e nelle vetrine della Libreria degli scrittori, si emancipano dalla schiavitù delle categorie editoriali e si propongono per quello che sono: parole scritte per essere lette (e caso mai discusse e giudicate).

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