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Descrizione
Quello che, insieme con l’Herbarius dello Pseudo-Apuleio, può a ragione considerarsi il trattato di medicina erboristica più fortunato e diffuso nel Medioevo fu dalla tradizione (quasi unanimemente, come vedremo) attribuito a un poeta didascalico di età augustea, Emilio Macro (Aemilius Macer); in realtà, è sufficiente scorrere il De viribus herbarum per incontrare citazioni da autori ben più tardi: Plinio, Dioscoride, Galeno, Oribasio e persino uno dei più famosi dotti medievali, Valafrido Strabone, il che come è ovvio basta da solo a destituire di ogni fondamento tale attribuzione. Alcuni codici riportano come autore un Odone di Meung (Odo Magdunensis), personaggio del quale poco o nulla sappiamo di certo. Un tentativo (che resta comunque congetturale) di ricostruirne l’identità lo identifica con un letterato originario di Meung-sur-Loire.
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Dimensioni del file
143,4 KB
Lingua
ita
Anno
2016
Isbn
9788831120609