Descrizione

Una nuova madeleine firmata dallo scrittore definito dal critico Antonio D'Orrico "Il Philip Roth italiano". Una sferzante, scatenata commedia di costume che condurrà il lettore nella tradizione culinaria del sud Italia. Gian Canio Caraffa d'Acquaviva, barone e, un tempo, avvocato di grido, non avendo mai accettato la scelta del figlio Adelchi di farsi cuoco, ne patisce ora anche lo scarso successo. Eppure il giovane è senza dubbio talentuoso, capace di trarre dalla cucina tradizionale del Sud sempre nuove stupefacenti invenzioni. Come delizioso è il suo ristorante, in quello che fu il casino di caccia degli Acquaviva. "Appartenendo a quella nuova schiera di cuochi, che stanchi della cucina tradizionale d'avanguardia e delle sue diavolerie fumiganti azoto, tornano a sapori arcaici, Adelchi aveva un talento unico nel trarre da qualsiasi piatto tradizionale un'inedita saporosa invenzione", ma neppure una stella Michelin. La commedia di Cappelli conduce il lettore attraverso sobbalzi imprevedibili, per regalare, in fondo, un finale esplosivo. Come da tradizione una selezione di ricette, posta in coda al racconto, lascerà in bocca al lettore un sapore forte e gustoso, degno di un pasto alla Taverna Acquaviva. Gaetano Cappelli Nel 2008 ha vinto il premio letterario Bigiaretti di Matelica e il premio speciale dell'Università degli Studi di Camerino per il volume Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo , e il premio internazionale John Fante di Torricella Peligna per Parenti lontani. Nel 2009 il premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro con La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo .