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Descrizione
Negli anni ’50 una rivista femminile interpella Gilles Deleuze per scrivere un articolo sulle isole deserte e il filosofo, in poche pagine, abbozza un testo estremamente interessante che, forse, può essere di una qualche utilità per indicare uno dei possibili sensi di questo veloce volumetto.I geografi, scrive, distinguono tra due tipi di isole: le continentali, isole accidentali, derivate, nate da una separazione e da una frattura e le oceaniche, isole «originarie, essenziali: talvolta sono costituite da coralli, e si presentano come un vero organismo, talvolta sorgono da eruzioni sottomarine, e diffondono nell’aria libera i movimenti del fondo; alcune emergono lentamente, altre invece spariscono e poi riappaiono, senza lasciarci il tempo di annetterle».Ora, continua Deleuze, sogno dell’uomo è di essere come l’isola, solo e perduto, separato e lontano dal continente; sogno dell’uomo, insomma, è ripartire, ricreare, ricominciare da zero. Non è forse per questo, del resto, che egli si spinge, si slancia e a volte naufraga? Per riprendere cioè quel movimento di produzione e separazione, per raggiungere così quell’origine radicale e assoluta che l’isola deserta rappresenta?
Dettagli
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Dimensioni del file
848,9 KB
Lingua
ita
Anno
2008
Isbn
9788869060021