Descrizione

Dopo il successo del primo volume sulla Napoletanità, questo secondo esce a distanza di meno di un anno. Per la stesura l’autore ha attinto a piene mani da libri ed articoli sull’argomento, sia cartacei che telematici e da essi ha prelevato notizie e aneddoti, a volte anche frasi o concetti. Questo libro è un atto d’amore, una sorta di testamento spirituale verso una città e i suoi abitanti sempre più abbandonata al suo destino e ogni giorno sempre più povera e disordinata e priva di una bussola che sappia indicare il difficile cammino da compiere per transitare dal buio delle tenebre verso la luce. L’autore ha cercato di costruire un discorso unitario e i vari capitoli sono stati scritti di getto, dedicandovi 6-7 ore al giorno per circa un anno. Il primo volume si concludeva con “Rimango a Napoli perché”; questo comincia con l’opposto: “Vado via da Napoli perché”.