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L'ordinamento del mercato turistico - Bookrepublic

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Descrizione

Nonostante il turismo, a livello sociale, sia percepito come una delle risorse fon-damentali di cui dispone la nostra Nazione, ricca di beni paesaggistici, archeologici, storico-artistici di ineguagliabile valore, oltre che di città d’arte di altrettanta ineguagliabile bellezza, che visitatori di tutto il mondo desiderano conoscere, la sua tutela ha risentito, negli anni passati, di iniziative disordinate, sarei per dire schizofreniche, che certamente hanno fortemente contribuito a farci perdere il primato che era stato conseguito nella graduatoria dei Paesi a maggiore vocazione in questo comparto.Tra le cause del declino va,anzitutto, ricordata l’iniziativa referendaria che portò all’abolizione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, per motivi che nessuno è mai riuscito a comprendere sino in fondo. Di qui, il venir meno di un centro di coordinamento unitario e di impulso per le iniziative imprenditoriali dei singoli, che costituiscono, in ultima analisi, il cuore pulsante del sistema turistico, quale settore produttivo fondamentale per lo sviluppo della nostra economia.A tale improvvida scelta non fu posto rimedio in occasione della modifica del Titolo V della Costituzione. Anzi, a dire il vero, la mancata menzione del turismo, nel testo rivisitato, ha generato conseguenze ancora più deleterie, quali quelle legate alla parcellizzazione delle iniziative regionali in materia, poste in essere da enti istituzionali convinti di avere, al riguardo, una competenza, sia legislativa che amministrativa, di carattere esclusivo.In questo modo, si è assistito al fiorire di iniziative non coordinate tra di loro, ad un dispendio del pubblico denaro, che può riassumersi, in modo emblematico, attraverso il richiamo a quanto accadde in uno sperduto paese dell’Australia, dove a stento conoscono l’Italia, nel quale, per lungo tempo, ha giganteggiato un cartello pubblicitario con la scritta «visitate la Regione…», (di cui per pudore non menziono il nome).Non è dato sapere quanti turisti siano arrivati in questa Regione a seguito della lettura del cartello pubblicitario, anche perché il rapporto tra costi e relativi benefici è un esercizio che raramente appassiona i nostri pubblici amministratori.L’episodio che ho ricordato è emblematico di come, in presenza di un processo di globalizzazione che imponeva scelte orientate a creare sinergie per fronteggiare l’incalzante concorrenza delle altre Nazioni, la scelta politico-istituzionale è stata di segno diametralmente opposto, vale a dire quella volta a disperdere in mille rivoli le risorse necessarie per sostenere e valorizzare tale comparto produttivo, privilegiando un’ottica distorta, erroneamente fondata su una malintesa esaltazione delle peculiari caratteristiche che contrassegnano la storia socio-culturale delle singole Regioni, da valorizzare sì, com’è giusto che sia, ma tenendo conto anzitutto dell’interesse nazionale e non solo di quello puramente localistico perseguito con iniziative del tutto scollegate tra loro. Molte Regioni, invece, hanno aperto lussuose sedi di rappresentanza all’estero, dove sono parcheggiati funzionari che doppiano l’attività che utilmente potrebbe essere assolta per loro conto e a costi inferiori dall’ENIT, che è l’ente appositamente creato dallo Stato per tale mission.A tale miopia politica ha in parte posto rimedio la Corte costituzionale, mediante una ripetuta serie di pronunzie volte a rivendicare alla competenza dello Stato le iniziative legislative ed amministrative orientate a soddisfare interessi sovraregionali, sulla base del corretto richiamo al principio di sussidiarietà.Si è cosi dato inizio ad un’inversione di tendenza, che ha trovato una sensibile interprete nell’on. Brambilla, nominata Ministro del Turismo nel Governo da poco dimissionario.Si deve alla sua iniziativa politica la costituzione di una Commissione di esperti – di cui sono stato il coordinatore dal momento in cui ho iniziato a svolgere le parallele funzioni di Capo di Gabinetto in tale Dicastero – alla quale è stato affidato il compito di pervenire ad una ricomposizione organica di una materia che aveva risentito fortemente dei travagli politico-istituzionali ai quali si è in precedenza fatto cenno.Il lavoro ha finito con l’avere un più ampio respiro, per merito delle direttive politiche del Ministro, ispirate ad una visione nuova del turismo, concepito in un’ot¬tica pluritematica, da coniugare diversamente, a seconda delle esigenze che spingono il turista a visitare le nostre località, instaurando rapporti giuridici che necessitano di una disciplina modulata sulla base di tali diversificate necessità. Non più dunque una visione orientata a tener conto solo delle esigenze localistiche di chi riceve, ma anche e soprattutto a valorizzare le diverse motivazioni che sono alla base della scelta di colui o di coloro che si spostano da un luogo all’altro del nostro Paese o provengono nelle nostre città da terre lontane.Di qui la necessità di dare una completa disciplina anche alle fonti convenzionali di questi rapporti, alle nuove tipologie di accoglienza che si sono andate sviluppando nel tempo e che risultavano meritevoli di una più puntuale sistemazione legislativa.Un non minor peso hanno assunto le disposizioni dettate a tutela del turista nei confronti del tour operator, quelle volte a dare una esauriente disciplina del c.d. turismo organizzato, oltre che una organica ed equilibrata soluzione al danno da vacanza rovinata.Il codice contiene, inoltre una specifica visione premiale dell’attività turistica, prevedendo, anche a questo proposito, specifiche onorificenze per coloro che con-tribuiscono alla diffusione dell’immagine del nostro Paese, ovvero alla valorizzazio-ne dell’offerta turistica. Anche tali riconoscimenti nascono dall’apporto innovativo con il quale il Ministro Brambilla ha dato avvio all’iniziativa di revisione della nor-mativa vigente, sfociata nel nuovo testo organico sul turismo.È evidente che tale moderna visione, attenta a privilegiare le specifiche competenze professionali che si richiedono a coloro che operano in tale settore produttivo, presupponeva una rivisitazione e un recupero anche a livello istituzionale delle competenze proprie ed esclusive dello Stato, rispetto a quelle che sono proprie delle singole Regioni, al fine di dare una disciplina unitaria per tutto quanto attiene a tale materia, considerata nella sua prevalente, se non assorbente ottica di natura economica.I primi articoli del nuovo codice servono a consolidare la riconosciuta posizione di primazia che, in materia di turismo, spetta allo Stato, allorché l’interesse pubblico da disciplinare è di natura sovraregionale, ovvero allorché trattasi di dettare una normativa di portata generale che ha ad oggetto l’attività svolta dagli imprenditori del settore, trattandosi di materia questa che riguarda l’ordinamento civile e/o la disciplina dell’attività economica sub specie juris della concorrenza, entrambe di esclusiva spettanza dello Stato.Le Regioni, tuttavia, almeno alcune di esse, si ostinano a rivendicare in proposito competenze che non sono loro proprie, investendo la Corte costituzionale di ricorsi per conflitto di attribuzioni con lo Stato, sinora puntualmente rigettati dal giudice delle leggi.Ci auguriamo, nell’interesse del Paese, che questo trend positivo non si inter-rompa anche in sede di esame dei ricorsi di recente proposti contro talune disposi-zioni contenute nel nuovo codice.La meritoria opera di approfondimento dei vari temi trattati nel testo normativo, contenuta nel commentario di cui ci occupiamo, proviene da specialisti della mate-ria, che meritano il plauso di quanti hanno a cuore queste problematiche, sia sotto il profilo teorico, sia per le loro rilevanti ricadute economiche.Il loro contributo dottrinario contribuirà certamente a diradare le ombre che si è tentato di addensare sul nuovo testo, nell’intento di ritardare un processo di rinnovamento legislativo di cui da tempo si avvertiva la necessità e che nessuno dei Governi precedenti era stato capace di realizzare.

Dettagli

Dimensioni del file

3,8 MB

Lingua

ita

Anno

2015

Isbn

9788892150539